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Ai Weiwei propone degli spettacolari anelli d’oro

Conosciuta tra i collezionisti di gioielli d’arte contemporanea, la galleria londinese Elisabetta Cipriani ha rivelato la settimana scorsa i nuovi frutti – molto attesi – di una collaborazione con uno degli artisti più iconici del mondo. Questa coppia di anelli d’oro con incisioni in miniatura è stata inventata da Ai Weiwei, il leggendario dissidente cinese, che parla della fusione di Oriente e Occidente attraverso una tonnellata di tè pressato a cubetti o centinaia di migliaia di semi di porcellana lavorati a mano e gettati sotto i piedi dei visitatori della Tate Modern di Londra. Le storie sugli anelli continuano ad esplorare il tema della migrazione, che Wayway ha sollevato nel documentario Human Flow, uscito due anni fa. La mente dietro tutto questo è Elisabetta Kipirani stessa.

L’anello W e l’anello M esistono in sei pezzi ciascuno. Il simbolismo si nasconde non solo nella scelta dei soggetti (il difficile viaggio dell’emigrante è subito evidente nei simboli sulla parte decorativa dell’anello) ma anche nella combinazione di modi e materiali. L’acutezza del problema e la sua rilevanza solo per il presente sono messi in discussione. Scegliendo l’oro di alta qualità e il formato dell’anello, ricorrendo allo stile grafico riconoscibile del mondo antico, l’artista sembra accennare amaramente all’eternità del problema. Allo stesso tempo, lo spettatore è facilmente distratto dalla delicatezza del lavoro e dalla bellezza dell’opera d’arte risultante. Anche il peso dei gioielli è impressionante per un motivo. La conoscenza della sofferenza umana, anche nascosta nel metallo nobile, è un fardello pesante.

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